Mercato: l’incognita futuro
L’industria automobilistica è fortemente competitiva e richiede enormi investimenti continui per mantenere un rapporto costante e competitivo con i consumatori e il mercato. L’orizzonte operativo è globale, le automobili si progettano per essere vendute in tutti i continenti, dove le esigenze di mobilità variano e non di poco. Quando si progettano nuove automobili bisogna essere consapevoli che soddisfare le esigenze dei consumatori di una nazione o di un continente non è sufficiente, bisogna rivolgersi al mercato mondiale. Chi si muove in questo perimetro strategico cresce, prospera e realizza profitti che consentono di investire oltre che nei prodotti nuovi, anche nella ricerca e nello sviluppo della innovazione. Un problema che si incontra è la mancanza di uniformità delle regole nei vari continenti, che porta un aggravio dei costi di progettazione e introduce elementi di incertezza difficili da contrastare.
La Commissione UE è un grave fattore di queste incertezze. La folle decisione di guidare il “gruppone” mondiale della transizione energetica e costringere il consumatore europeo a comperare soltanto elettrico dal 2035 sta risultando totalmente irrealistica e contraria alla domanda di mobilità degli europei. Malgrado le evidenze del mercato la Commissione non ha ancora preso coscienza della realtà e opera contro il consumatore e il mercato. La recente decisione di passare dal 100% al 90% elettrico dal 2035 è risibile in termini di programmazione degli investimenti per l’industria automobilistica. In questo modo si escludono le vetture ibride e a mala pena sarà possibile fare rientrare in questi parametri le ibride con la spina e soltanto se la tecnologia farà progressi ulteriori. La Commissione dà un contentino ai motori tradizionali a combustione interna consentendo di alimentarli con i carburanti alternativi. Questo dei carburanti alternativi è un capitolo tutto da scrivere che richiederà grandi investimenti con la forte incognita dei costi di un pieno. C’è da chiedersi chi effettuerà questi investimenti vista la fragilità dei potenziali costi e profitti.
